Allora perché antropologia e arti marziali vanno di pari passo?
In primo luogo perché sono entrambe delle scienze: l’antropologia, come abbiamo visto si occupa degli aspetti comportamentali, culturali, evolutivi, razziali, dell’individuo; le arti marziali sono sì evoluzione, ma sono soprattutto cultura di una civiltà, non c’è distinzione di sesso tanto meno di razza: si occupano dell’aspetto comportamentale perché aiutano a tutelarsi non soltanto “sul terreno di gioco” ( tatami o su di un ring), ma sempre: a scuola, nel lavoro, nei rapporti con la società; sta a noi, nella vita di tutti i giorni mettere in pratica nel migliore dei modi ciò che abbiamo appreso in palestra.
 N.B. (il sensei e il Sensei)
Le informazioni riportate in precedenza, sono state prelevate in parte da testi di autori vari con notevole esperienza, non per una mia carenza, ma per un maggiore ordine cronologico; il materiale pubblicato non ha alcun scopo di lucro almeno per il sottoscritto, ha solamente l’obbiettivo principe di diffondere e fare conoscere a tutti (praticanti e non) la cultura delle arti marziali e delle discipline di combattimento, spesso deturpate da “sensei” incompetenti, che come unico scopo hanno il conseguimento di un rapido guadagno, o peggio ancora il raggiungimento del potere, che può essere rappresentato anche da un banale riconoscimento federale (cintura nera, carpita senza il minimo sacrificio,semplicemente effettuando dei pagamenti quasi come succede con un versamento postale).
A queste persone, va tutto il mio disprezzo di praticante; ma è anche vero che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, esistono anche dei Sensei che svolgono e portano avanti il “lavoro” in maniera degna della lettera iniziale attribuita alla loro qualifica ed è a loro che va tutta la mia stima e la mia ammirazione,comunque sia il mio maggiore augurio è rivolto a tutti i praticanti, di qualsiasi disciplina, sia essa marziale o da combattimento.
…Buon lavoro…
Lucio Valente
Bibliografia
LA VIA DELLE ARTI MARZIALI - H. REID - M. CROUCHER
|
