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Tanto sudati

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Questo mese è di scena Gianni Sudati nato a Milano il 22 agosto 1933, residente a Treviglio

Incominciamo subito.

Qualche episodio della tua vita di karateca che più ricordi?
“Dopo due anni di pratica presi la cintura marrone e andai a Torino per partecipare a una gara. In quella occasione arbitrò il maestro Hiroshi Shirai, la sua presenza così vicino, mi emozionò così tanto che tuttora dopo 35 anni la sento viva”.

I momenti più importanti?
“Nel karate sono stati tanti i momenti importanti, però vorrei elencarne due. Il primo quando sono diventato cintura nera e l’altro quando ricevetti il diploma di maestro“.

Come sei arrivato al karate?
“Era il 1968 venni a conoscenza che a Milano presso la palestra Jigoro Kano era arrivato dal Giappone un maestro. Quindi per la curiosità andai a vedere per la prima volta un allenamento di karate.
“Rimasi impressionato dalla velocità e bravura del maestro, che successivamente appresi che si chiamava Hiroshi Shirai.
“Quindi ritornai una seconda volta e da lì ho capito che il karate mi appassionava sempre di più. Nonostante le dicerie sul karate, malgrado le sue nobili e antiche origini, è approdato nel mondo occidentale nel peggiore dei modi con la convinzione che si trattasse di un veicolo di violenza.
“Comunque dopo un po’ di pratica e di tempo capii che il karate, contrariamente a quanto si crede, è una disciplina che rifiuta la violenza per principio, che impone il rispetto per l’uomo che trova nel dominio di se stesso, e dei propri cattivi istinti la sua verità più profonda.
“Attualmente sono 35 anni che sono all’interno della scuola del maestro Shirai, e spero di restare ancora tanti anni con lui, perché sono convinto di avere fatto una giusta scelta “.

Ieri e oggi: come è cambiato il karate-do?
“Indubbiamente il karate di oggi è mutato rispetto a ieri, questo è dovuto allo studio del maestro Hiroshi Shirai. Credo con fermezza che sia uno dei maestri più bravi al mondo nell’arte del karate...
“Il karate attuale è cambiato molto anche grazie all’inserimento di molte novità come il fukugo, l’enbu e il bunkai. Per questo il karate attuale ha avuto una evoluzione, e tutto questo lo abbiamo con gratitudine al maestro “.

Il tuo parere sul futuro del karate nella società moderna.
“Io penso che il karate nella società moderna dovrebbe essere conosciuto da tutti, per molti motivi. Primo per avere più rispetto per il prossimo, per imparare l’umiltà che pochi comprendono.
“Purtroppo nella società moderna si vive sull’inganno e sulla falsità.
“Per questo penso che il karate sia una buona medicina “.

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